Giannini: "Bellissimo vincere l'oro mondiale master 45 negli Stati Uniti"
Livorno - Chi non ricorda Tommaso Giannini, ex Pielle all'epoca in cui il club portava il marchio Tombolini in Serie A? Ecco che abbiamo fatto una "chiacchierata" con lui, livornese doc, fresco vincitore della medaglia d'oro ai campionati del mondo master di basket che si sono svolti all'Espn Wide World of Sports Complex di Orlando in Florida, Stati Uniti, con la maglia della Nazionale italiana di pallacanestro Over 45.
Tommaso, come e quando è iniziata la tua avventura con la nazionale master?
"Tutto è iniziato lo scorso anno durante i campionati nazionali Over di Jesi dove giocavo per il Basket Salaria di Roma e grazie ad ottime prestazioni, e giocando nel mio ruolo naturale di ala, e non di pivot come molti incapaci continuano a chiedermi di giocare perché sono un 2 metri e 02, sono stato contattato da Luca Allegrini, presidente, giocatore e soprattutto amico, e dal coach dello scorso anno Ritacca. Da lì è partita la mia prima avventura con la nazionale per gli Europei 2014. Ci tengo a precisare che Paolo Cianfrini fu il primo a capire che sono un'ala e ad impostarmi il gioco fronte a canestro e non spalle grazie alle mie doti di tiro e di palleggio".
Qual'è stata la prima medaglia vinta in azzurro?
"La prima medaglia l'ho vinta agli Europei 2014. Una medaglia di bronzo anche se avremmo potuto vincere l'oro se non fosse stato che in semifinale affrontammo l'altra Nazionale master 45, dove io non giocai per infortunio al polpaccio, perdendo di 4 punti. Con me in campo avremmo vinto".
A chi dedichi la vittoria?
"La vittoria la dedico in primis a mio babbo che non c'è più e che mi ha fatto innamorare di questo sport, a mia mamma ed a mio fratello, a tutti gli amici veri e poi a Livorno anche se è sempre irriconoscente verso i propri cittadini che portano lustro alla città (nemmeno contattato dall'assessore allo sport, ndr)".
Com'è stato sconfiggere nella semifinale gli Stati Uniti padroni di casa?
"Vincere contro gli Usa in casa loro? Bellissimo! Hanno messo in campo una squadra muscolosa che giocava prettamente sull'individualismo e noi invece più veloci e di squadre, non hanno saputo come difendere dieci giocatori con caratteristiche diverse da loro e con percentuali al tiro incredibili dove io ho fatto tre su quattro al tiro da tre punti e uno su due al tiro da due punti. E poi mi fanno giocare da pivot!".
Il prossimo obiettivo?
"Prossimo obiettivo, gli Europei a Novisad nel 2016. Per questo cerchiamo sostegno e sponsor. Parte dei soldi andranno a un ospedale pediatrico a Kiev".
Cosa dici ai livornesi appassionati della palla a spicchi?
"Beh, cosa posso dire? Andate a vederlo, siate esigenti con le società, cercate di stimolarle a fare di più, a puntare a serie maggiori. Non accontentarsi di Serie D, Serie C o Serie B. Livorno era Basketcity come Bologna... bussare alle porte del Comune, trovare sponsor per ricreare quel campanilismo che c'era negli anni Ottanta e Novanta".
Domanda curiosa. Ad oggi, secondo te, a Livorno è possibile ospitare una manifestazione del genere visto che i prossimi mondiali, nel 2017, si svolgeranno a Montecatini?
"Non credo sia possibile a Livorno fare una competizione del genere. Mancano le struttura alberghiere e gli impianti. Ad Orlando l'organizzazione è stata incredibile. L'Espn Wide World of Sports Complex (l'Espn è una nota televisione sportiva statunitense, ndr) è un parco con dodici campi da pallacanestro con aria condizionata, nove campi da calcio, uno stadio da baseball, ristoranti, negozi ed altro...".