Postgara. Brando, Seravezza: “Non siamo riusciti a impensierire il Livorno”

20.11.2024 23:42 di  Gianluca Andreuccetti   vedi letture
Lucio Brando
Lucio Brando
© foto di G. Andreuccetti, Amaranta.it

Livorno – Scontata la squalifica in campionato, il cinquantaduenne tecnico del Seravezza Lucio Brando è tornato a sedere sulla panchina dei verdeazzurri in occasione dei sedicesimi di finale di Coppa Italia, disputati allo stadio di Ardenza (3 a 0 il risultato finale per gli amaranto), e ha così descritto l’andamento dell’incontro, che ha visto il suo Seravezza opposto ai ragazzi di mister Paolo Indiani:

“Il Livorno ha fatto la sua partita, com’è giusto che sia – ha esordito il tecnico nativo di Biella - nel primo tempo, in seguito ai due gol subiti nell’arco di nove minuti, sicuramente abbiamo sofferto; nel secondo tempo, anche grazie all’inferiorità numerica patita dagli amaranto, la partita è cambiata, ma noi non siamo stati bravi a introdurre i presupposti per poterla riaprire: abbiamo creato qualche situazione pericolosa, ma mi sento di dire che, a livello di minuti effettivi, si sia giocato davvero molto poco”.

Nella seconda frazione, il classe 2006 Mohamed Condé, autore di un gol decisivo nella partita casalinga contro il Poggibonsi (2 a 1 il risultato finale) è entrato in campo al posto di Francesco Sessa e ha avuto un’ulteriore nuova occasione per mettere in mostra le sue doti, dopo quanto ha fatto vedere nel precampionato, con la maglia della formazione juniores e con quella della prima squadra, alla prima presenza in maglia verdeazzurra: “Mohamed è un ragazzo che stiamo provando a far crescere e che sta facendo molto bene; è un ragazzo che si impegna e che, con noi, ha realizzato una rete molto importante: speriamo che, da qui in avanti, possa avere ancora più spazio e che possa fare grandi cose”.

La chiosa finale ha riguardato il prosieguo della stagione: “Anche se abbiamo una buona posizione di classifica, noi rimaniamo il Seravezza per cui andiamo avanti di domenica in domenica, portando avanti il nostro percorso e la nostra identità: siamo consapevoli che stiamo facendo un ottimo lavoro per cui continuiamo a lavorare perché è davvero l’unica cosa che dobbiamo pensare a fare”.