Processato per un tatuaggio, il giudice assolve ultras del Livorno

22.02.2011 19:11 di  Tony Faini   vedi letture
Processato per un tatuaggio, il giudice assolve ultras del Livorno

Livorno – Due agenti della Polizia lo fermarono per un controllo e gli chiesero ragione della scritta Acab tatuata sull’avambraccio destro, visto che in genere tale scritta la si associa alle iniziali delle parole All cops are bastards, tutti i poliziotti sono bastardi. E per questo lo denunciarono. Ma Andrea Assante, ultras del Livorno già condannato per aggressione a pubblico ufficiale in Austria in occasione della gara di Coppa Uefa fra Pasching e Livorno, ha avuto ragione in Tribunale. La denuncia presentata dai due poliziotti , infatti, non è stata accolta. Assante, difeso dall’avvocato Marco Guercio, è stato assolto dal giudice Giovanni Zucconi.La pubblica accusa, sostenuta dal pubblico ministero Luca Masini, aveva ricordato come nel luglio 2009 gli agenti fermarono il furgone su cui viaggiavano Assante e un amico chiedendo ad Assante ragione del tatuaggio visibile dalla maglia a maniche corte aggiungendo che quest’ultimo gli avrebbe risposto che esso era “per gente come voi”. I due hanno testimoniato affermando che il giovane ostentò il tatuaggio, indicando con un dito le singole lettere. L’amico di Assante aveva invece affermato che il giovane avrebbe detto che Acab è il nome di un gruppo musicale. Il pubblico ministero, alla fine, aveva chiesto la condanna di Assante e la revoca della condizionale per i fatti di Pashing, ritenendo che, benché non si possa chiedere a nessuno ragione di un tatuaggio, nell’atteggiamento del giovane fosse evidente la volontà di oltraggiare la Polizia. Ma l’avvocato Guercio ha negato la volontà di offendere la Polizia da parte del suo assistito, ricordando anche che la scritta era senza punti e che è vero che esiste un gruppo musicale con quel nome, chiedendo di conseguenza l’assoluzione di Assante. Cosa che il giudice Zucconi ha accordato nella sentenza.