Armando Picchi nella Hall of Fames del calcio italiano

03.02.2022 23:18 di  Marco Ceccarini   vedi letture
Armando Picchi nella Hall of Fames del calcio italiano

Livorno - Il grande campione livornese Armando Picchi è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano. A darne notizia, quest'oggi, giovedì 3 febbraio, è il figlio Leo Picchi attraverso un post su Facebook. E' significativo che l'inserimento di questo straordinario uomo di calcio nella galleria dei campioni avvenga dopo oltre mezzo secolo dalla sua scomparsa. Ciò significa che il mito di Armando, uomo e campione, nonostante sia passato così tanto tempo, è ancora intatto. Questo deve rendere orgogliosi i figli Leo e Gianmarco Picchi, i nipoti tra cui l'ex calciatore Gianni Picchi, i familiari, gli amici, i parenti, gli sportivi e tutti coloro che hanno amato ed apprezzato quanto quest'uomo ha fatto nella sua pur breve vita.

Questo il post completo del figlio Leo: "E' un grandissimo onore quello conferito quest’oggi a mio padre Armando. Sono infinitamente grato alla Figc, alla Fondazione del Museo del Calcio e soprattutto ai componenti della Commissione della Giuria che hanno avuto la sensibilità e l’attenzione di far accedere mio padre alla 'Hall of Fame del calcio italiano'. E' un avvenimento meraviglioso e non finisce mai di stupirmi il fatto che a distanza di cinquanta anni dalla sua scomparsa, sia ricordato con così grande affetto e ammirazione da tutti gli sportivi e appassionati di calcio. Evidentemente ha lasciato un segno indelebile, come uomo ancor prima che come calciatore, un segno che va ben oltre le cronache sportive. Ha collezionato solo dodici presenze nella Nazionale maggiore azzurra, che sembrano forse poche, ma che per il periodo nel quale ha giocato, rappresentano un numero significativo. Ma il fatto che mi preme sottolineare maggiormente è che lo ha sempre fatto con una dedizione assoluta. Lo ha fatto con il rispetto, la consapevolezza e la convinzione di quale incredibile onore e privilegio fosse indossare la maglia Azzurra. Per lui la Nazionale rappresentava il più alto traguardo della sua carriera sportiva e il suo sogno è sempre stato quello di poter un giorno diventare Commissario Tecnico. Con una punta di presunzione dico, che se solo ne avesse avuto il tempo, ce l’avrebbe fatta. Era nato per fare l’allenatore, lo dimostrano i taccuini che abbiamo trovato tra le sue cose, dove annotava scrupolosamente tecniche e metodologie di allenamento, già dai tempi in cui era calciatore. E sono convinto che da tecnico avrebbe avuto una carriera ancora più brillante di quella da calciatore e sarebbe alla fine riuscito a coronare il suo grande sogno di guidare la Nazionale Azzurra". E infine: "Grazie ancora, a nome mio e di tutta la famiglia Picchi".

Armando Picchi, nato a Livorno il 20 giugno 1935, è scomparso a Sanremo il 27 maggio 1971. E' tutt'oggi considerato uno dei migliori liberi nella storia del calcio italiano. Dopo aver militato in varie formazioni dilettantistiche, ha iniziato la carriera professionistica nel Livorno, dov'è rimasto per cinque anni, dal 1954 al 1959, prima di trasferirsi alla Spal. Nel 1960 è approdato all'Inter, dove sotto la guida di Helenio Herrera ha preso a ricoprire il ruolo di libero, militandovi fino al 1967 collezionando in totale 257 presenze e una rete in campionato. Dell'Inter è stato l'indomito capitano. Ha conquistato tre campionati italiani nonché due Coppe dei Campioni ed altrettante Coppe Intercontinentali. Ha concluso la carriera da calciatore nel 1969 dopo aver giocato due campionati con il Varese. Ha collezionato dodici presenze in Nazionale. Da tecnico, dopo aver guidato il Varese nella doppia veste di allenatore e giocatore, ha allenato il Livorno nella stagione 1969-70. Nel 1970 fu chiamato dalla Juventus ma la prematura scomparsa gli ha impedito di avere anche una straordinaria carriera come allenatore.