Lampi di vero Livorno
Livorno - Cinque su cinque. Il Livorno continua il suo percorso netto in trasferta e passa anche sul campo, finora inviolato, del San Donato Tavarnelle dell'ex Collacchioni (assente per squalifica). Una vittoria importantissima dal punto di vista psicologico dopo i passi falsi interni contro Seravezza e FolGav e per la classifica che, in caso di mancato arrivo dei tre punti, si sarebbe fatta davvero brutta, considerando i successi di tutte le squadre di vertice.
La partita del "Pianigiani" porta in dote più di una riflessione. La prima è quella legata alla qualità della prestazione offerta dagli amaranto. Su un terreno reso pesante - e in alcune zone impraticabile - dalla pioggia battente il Livorno non solo non ha rinunciato a giocare ma lo ha fatto anche con sprazzi di qualità, soprattutto nel secondo tempo, quando è riuscito a ribaltare, con pieno merito, il risultato. Ma anche nel primo tempo, nonostante lo svantaggio, peraltro episodico visto che il gol di Borghi resterà l'unico tiro in porta dei padroni di casa, il Livorno ha imposto il suo gioco e prodotto almeno tre-quattro occasioni nitide, e solo una deviazione di testa sulla linea e la traversa hanno impedito a Nardi prima e Giordani poi di trovare il gol di un pareggio che sarebbe stato comunque strettissimo a Luci e compagni.
Nella ripresa il Livorno ha avuto il merito di non disunirsi e ha continuato a giocare. A far girare il risultato, però, è stato l'ingresso di Sabattini, il cui recupero considerando l'infortunio di Bartolini e l'addio di Caponi, è vitale per gli equilibri tattici di questa squadra. Con questa mossa Favarin è potuto tornare al 433 avvicinando Giordani alla porta avversaria. I due gol con cui il Livorno ha ribaltato la partita ne sono la dimostrazione pratica: il primo lo firma proprio il Cobra sfruttando una corta respinta di Manzari sulla conclusione di Nardi (per inciso, ottima la sua prova) mentre il secondo lo innesca Sabattini con il suo tiro che dopo aver centrato la traversa è preda di Cori, glaciale nel depositare in rete il gol di una vittoria strameritata. Un successo che, prestazione alla mano, brilla come quelli di inizio stagione contro Poggibonsi e Ponsacco e non come quelli, fondamentali ma tutt'altro che spettacolari, colti sui campi di Ghiviborgo e Real Forte Querceta.
Vittoria scacciacrisi? Aspettiamo per dirlo. Mercoledì 15 novembre, nel recupero, il Livorno va a Piancastagnaio a far visita alla capolista. Sarà una partita molto diversa da quella di domenica perché la Pianese, che sta viaggiando a un ritmo incredibile, è squadra abituata a fare la partita e imporre il proprio gioco, soprattutto in casa. Ergo, non si chiuderà e tenderà a lasciare spazi che andranno sfruttati. Il Livorno ci arriva con una convincente vittoria nelle gambe ma, soprattutto, con un Sabattini pienamente recuperato e un Cesarini tenuto a riposo precauzionale (col senno di poi provvidenziale). In difesa il rientro in pianta stabile di Fancelli è fondamentale e ha reso ancor più affidabile una retroguardia che, se si esclude il poker inflitto dal Tau, ha mostrato una discreta solidità. Tradotto: ai piedi del monte Amiata, forse, vedremo qualcosa che si avvicina al miglior Livorno possibile. Un crash-test più che probante. La vittoria di ieri è fondamentale ma certo non decisiva, un eventuale bis con la Pianese, invece, potrebbe essere la prima vera svolta della stagione. Crediamoci.